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La separazione è un momento difficile e complesso, che sconvolge equilibri e ritmi non solo dei coniugi (conviventi) ma anche e soprattutto quello dei figli, che vanno tutelati affinché non abbiano, a causa dello stress, ripercussioni emotive, relazionali e psicologiche nel loro sviluppo

Cioè che è fonte di stress per i figli non è la separazione in quanto tale, che a volte può anche essere risolutiva e stimolare anche delle risorse, ciò che diventa traumatico è il perpetuarsi della conflittualità a cui i figli assistono. Per questo è fondamentale ricordarsi che non siamo più una coppia, ma rimaniamo genitori e sull’alleanza genitoriali dobbiamo puntare per il benessere di propri figli e che il protagonista da tutelare deve essere il bambino (o i bambini) e non gli adulti, che spesso puntano a farsi guerra reciproca, dimenticando che, invece, i figli hanno bisogno di vivere il un clima di pace.

Il conflitto aumenta nei bambini il senso di insicurezza relazionale, può portare ad un disturbo da stress post traumatico che provoca effetti disfunzionali in ambito relazionale e sociale non solo familiare e amicale, ma anche scolastico, creando difficoltà di apprendimento, oltre che disturbi del sonno e dell’umore. Inoltre, imparando per emulazione, vivere nel conflitto li porta ad acquisire un modello relazionale conflittuale, che riporteranno nelle relazioni con i pari e successivamente con i partner o come successivo modello genitoriale, instaurando relazioni basate sulle liti, sull’evidenziare il problema anziché risolverlo, sull’aggredire verbalmente…

Spesso un conflitto elevato porta ad usare i figli come arma e la convinzione di essere il genitore migliore, che l’altro sia pessimo e addirittura lesivo, arrivando ad avere atteggiamenti che allontano il figlio dall’altro genitore, più o meno consapevolmente, fino ad una vera e propria alienazione genitoriale, dimenticando (o ignorando) i suoi effetti lesivi provocati dalla mancanza di identificazione, di confronto e di scontro con entrambe le figure genitoriali.

Le conseguenze di un clima conflittuale sono molteplici e di varia natura, ma pur con questa consapevolezza, non sempre siamo in grado di gestire la rabbia e mantenere la lucidità necessaria per ritrovare un giusto dialogo che riporti ad una comunicazione efficace, fondamentale per trovare un accordo, sotto tutti gli aspetti, che non avvantaggi nessuna delle due parti e tuteli i figli.

Per questo motivo, non dobbiamo aver vergogna di rivolgerci ad un mediatore familiare, il cui ruolo non è quello di attuare terapia di coppia, né quello di cercare di far tornare insieme i coniugi, ma quello di accompagnarli verso una negoziazione graduale che passi attraverso il ripristino della comunicazione, per arrivare a conoscere e comprendere i reali problemi da risolvere, per giungere ad un accordo condiviso, che tenga conto delle esigenze di ognuno.

Per approfondimenti, chiarimenti, informazioni e consulenze, contattate ai seguenti recapiti la dottoressa Michela Boccardi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 3204267702

Oppure tramite lo Studio Armonia, del dott, Aldo Marinacci

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